Sunday, January 30, 2011

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Catholics in politics: the voice of Campanini


hard not to share reflections of Campanini.
Unfortunately slowly This old guard of Catholics from the back straight is disappearing ... those who will take over


Campanini: Catholics frightened by the political

«Il cattolicesimo italiano sta diventando intimistico», dice il professore, «e soffre ormai della stessa malattia che affligge la nostra società: ciascuno si fa gli affari propri».

20/01/2011
Don Sturzo incontra Alcide De Gasperi.
Don Sturzo incontra Alcide De Gasperi.
Premette e avvisa: «La fede non può in alcun modo sostituire la conoscenza puntuale dei problemi, che è una condizione necessaria perché le decisioni assunte dalla politica siano efficaci e producano buoni risultati». Giorgio Campanini, per lunghi anni professore di Storia delle dottrine politiche all’Università di Parma e poi di Etica sociale a Lugano e di Teologia del laicato alla Pontificia Università Lateranense a Roma , ha appena compiuto 80 anni e ragiona di politica e di fede, di religioni e di Stato e del rapporto non sempre facile tra cristianesimo e potere. E riflette sull’Italia e sulla Chiesa, i suoi vescovi e i suoi laici impegnati e disimpegnati, in un travagliato momento politico per il Paese . Voce di riferimento per la comunità ecclesiale durante la stagione postconciliare, senza sconti per nessuno.

Professore, perché la conciliazione tra il cristiano e la politica è difficile?
«Per un cristiano la politica è “servizio”, but then has to be careful and not make trouble between the ethic of success and the ethics of testimony. "

But what part you from?
"From the Gospel, because in there are the tools for analysis. Take the issue of jurisdiction. Reread Luke, when the Lord says that those who hear his words is like a man who built the house on the rock and when the storm and the river breaking its banks stands the house because it was well built. So, to do good in politics is not enough good will, good faith, as they say, and even a personal piety. "

And the spirit of service, often abused other formula?
"There is hypocrisy with which it often uses the power of that formula, but essentially aims for success and self-assertion or in groups. It is the theme of distortion: cronyism, favoritism different, misuse of the political persuasion of up to corruption. But there is another issue to be analyzed, namely the gray area that lies between the real corruption, that is a crime, and the exercise of discretion, which is not a crime but does not mean that it is permissible if it becomes improper. For a Christian in politics is not enough to refrain from corruption, must also be given an exemplary testimony, for example staying away from people - relatives, friends, donors, supporters - calls for an uninhibited use of power, aid posts and so on. It's called "moral rigor" and now is a kind of chimera. "

How do you rate the current political moment?
"It's one of the saddest in the history of the Republic, but it is all because of politics. A heavy responsibility has the public, who preferred the TV entertainment, that does not ask the correct information, which decided not to participate in civic life. And when are Catholics who have lost passion for the city, that is love for the common things, to dirla con Giorgio La Pira, il guaio è grande. Negli ultimi trent’anni i cattolici se ne sono andati dalla politica, hanno messo nel cassetto le proprie “virtù sociali”, hanno deciso di non andare a votare».

Peccato di omissione?
«Non faccio il confessore. Osservo solo che la disinformazione va bene, che si è accettata la delega passiva, che in giro c’è una riluttanza forte a informarsi sui programmi dei partiti e le personalità dei candidati, che “tutto va bene” e chi dissente è guardato con sospetto. Domando: davvero è senza importanza che l’etica pubblica sia sparita dall’orizzonte?».

Secondo lei da quando è accaduto?
«Da Craxi in poi è iniziata una fase involutiva della politica».

Che i cattolici non sono stati in grado di contrastare...
«Esattamente. Da una parte ci si era illusi che occupando ancora il potere con la Dc si poteva salvare qualche cosa. Dall’altra, l’episcopato italiano ha creduto, venuta meno la Dc, di poter gestire direttamente il rapporto tra la Chiesa e la politica. Ma ha demotivato i laici cattolici. Se l’episcopato parla sempre, perché dovrebbero poi intervenire i laici? L’esempio più recente è la Settimana sociale di Reggio Calabria: attenzione al messaggio del Papa e alla relazione del cardinale Bagnasco e silenzio sul lavoro delle commissioni dove parlavano i laici. Qualche difetto c’è».

Senza il cardinale Ruini in questi anni sarebbe stato peggio?
«Da molti anni la Cei gestisce in prima persona il rapporto con la politica. Io credo che, invece, i vescovi dovrebbero intervenire solo in casi eccezionali. La Gaudium et spes sottolinea la responsabilità dei laici. C’è qualcosa che non va nell’applicazione del Concilio».

Cosa bisogna cambiare?
«Bisogna scovare qualche organismo ecclesiale che dia voce ai laici ed esprima l’opinione dei cattolici e non solo dei vescovi. Può essere il Comitato permanente delle Settimane sociali, ma deve essere guidato da un laico e non da un vescovo. Oppure il Forum del progetto culturale, ma vescovi e cardinali devono fare un passo indietro».

Per dire che cosa?
«Per parlare, innanzitutto. Le faccio un esempio: sui 150 anni dell’unità d’Italia non c’è alcun documento su cosa i cattolici si attendono, su cosa vogliono che sia realizzato. Hanno parlato solo vescovi e cardinali. Sulla crisi politica non è stato elaborato nulla e non basta assolutamente per essere contenti mettere in fila le prolusioni del cardinale Bagnasco alle Assemblee e ai Consigli permanenti della Cei. I laici cattolici parlano e scrivono in ordine sparso e non c’è nessuno che si preoccupi di dare loro single voice. "

is only a matter of form or content?
"Passion civil latita even from the pulpit, from the catechism, the daily practice: it is fear of politics. The Italian Catholicism is becoming intimate and suffers the same disease of society: each do their own business. "

And on "non-negotiable values"?
"The argument I have some reservations. The existence of God is a value that is not negotiable. But when it expands too falls into this category more than a misunderstanding and prevent the policy of having citizenship. Politics is the art of mediation. Take your life in peace value is not negotiable. But the statement is not enough, because then we have to understand how it defends itself in a particular historical moment, that is, as you negotiate the choices. You can also divide the Catholics among them, coming to different policy choices, that this does not create a scandal. "

The current government on this plan do you think should be promoted?
"You can say that has prevented any radical tendencies on the issue of euthanasia. But public policy in favor of the family I believe is heavily negative. And there are privacy issues as the question of ethics separate from the public, the syndrome of presidentialism, the subordination of the values agli interessi, l’uso strumentale, a volte, dell’etica evangelica, l’apparenza a scapito della sostanza».

Molti tendono a dare la colpa a Silvio Berlusconi. Lei che ne pensa?
«Magari fosse così! Auguro a Berlusconi lunga vita da pensionato. Ma non è lui il problema. È la cultura che in questi anni è stata imposta: arrivista, erotizzata, basata sulla visibilità. Piace agli italiani, ma non dovrebbe piacere ai cattolici».
Alberto Bobbio

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