Wednesday, August 18, 2010

Best Inspirational Thank Yous

History: Nerva







Cari amici,

vi segnalo un interessante articolo apparso sul Sole 24 ore di oggi. Fa parte di una serie di articoli che il quotidiano sta pubblicando sui personaggi della storia che potrebbero aiutarci a ripartire. Molto molto interessanti!

Questo è sull'imperatore Nerva.



a presto







Lezioni dalla storia.

L'imperatore Nerva, che preferì il merito alla famiglia

Alessandro De Nicola
articolo18 August 2010



My name is Ottavio Titinius Capito, procurator of equestrian rank ab epistulis - what you would call a secretary - Mark Cocceio Emperor Nerva. To tell the truth held the same role with the predecessor of the divine Nerva, Domitian, and I had the honor to continue my officium with his successor, Trajan. I was what you would call a modern civil servant, although at the time when the government had changed their lives.
Among the features there has always been my love for literature and - as my close friend Pliny the Younger was good enough to remember - il mio auditorium personale era sempre aperto agli amici. Bei tempi, gli invitati avevano i loro codicilli, i biglietti d'ingresso, e leggevano i libelli, i programmi della serata. Fra le declamazioni letterarie c'erano anche quelle che raccontavano la vita dei Cesari. È per questo che voglio ora condividere con voi l'avventura del mio divino dominus, Nerva, e trarne degli insegnamenti che vi possano servire.

Orbene, correva l'anno 849 ab Urbe condita (il vostro 96 d.C.) e sul trono sedeva Tito Flavio Domiziano, figlio di quel Vespasiano che aveva riportato l'ordine a Roma dopo il periodo di convulsioni successive alla deposizione e al suicidio di Nerone (quello che gli storici ricordano come l'anno dei quattro imperatori). Domiziano succedeva al fratello Tito, amato dal popolo e dalla nobiltà, e all'inizio sembrò governare con moderazione. Poi però la non acutissima intelligenza e un'indole allo stesso tempo capricciosa, scialba e paranoica ne esasperarono i difetti. Io gli fui a fianco fedelmente e posso testimoniare che in lui coesistevano virtù militari, coraggio, buon gusto, un po' di cultura e una certa dose di populismo insieme a una crudeltà e a una concezione politica assolutistica e orientaleggiante che lo portò a instaurare un regime di terrore. Sia come sia, venne assassinato in un complotto di palazzo nel settembre del 96 e il Senato acclamò imperatore il nobile sessantaseienne Marco Cocceio Nerva, giurista insigne, già due volte console sotto i Flavi nonché membro della corte imperiale di Nerone sotto cui ricevette onori trionfali e servì come pretore.



Tutti capirono che l'impero era a una svolta: la costruzione di Cesare e Augusto era solida, anzi, Domiziano aveva aggiunto qualche territorio, ma il metodo successorio per diritto di sangue non funzionava bene. Alto era il rischio che una serie sfortunata di imperatori come Caligola, Nerone e Domiziano avrebbe potuto disgregare le fondamenta civili dello stato romano. Inoltre, non era del tutto sopita mite e illuminato. Egli regnò solo 16 mesi, che furono decisivi e non solo perché governò bene. Come primo provvedimento giurò che nessun senatore sarebbe stato condannato a morte finché lui fosse rimasto in carica. Pose fine ai processi per lesa maestà, che in realtà erano un mezzo per eliminare gli oppositori, liberò chi era stato imprigionato a seguito di tale accusa e amnistiò gli esiliati. Tutte le proprietà illegalmente la convinzione che la monarchia imperiale non fosse un destino inevitabile per Roma, altrimenti incapace di governare territori così vasti. Gli intellettuali e l'aristocrazia senatoria vagheggiavano ancora un ritorno all'antica Repubblica e di questo filone il più autorevole interprete fu nientemeno che Publio Cornelio Tacito, il quale ricoprì la carica di console suffectus proprio sotto Nerva.

E qui entra in gioco lui, l'anziano successore di Domiziano, uomo di transizione e allo stesso tempo confiscate furono restituite e, tanto per non sbagliarsi, venne fatta una donazione di 75 denarii a ciascun cittadino e di 5mila per ogni pretoriano. Sempre perché questo clima di mitezza permeasse l'impero, Nerva sospese le persecuzioni contro quella che ai nostri occhi era una strana setta di giudei eretici, i Cristiani, e si concentrò sulle riforme economiche. Abolì l'odiosa tassa giudaica, un tributo ad hoc, e in genere alleggerì il carico fiscale. Tolse l'imposta di successione, distribuì terre pubbliche ai poveri e diminuì le tasse nelle province.

Come dovrebbe fare ogni buon governo, allo stesso tempo tagliò drasticamente le spese (tra cui quelle per le pompose cerimonie religiose e le corse dei cavalli), privatizzò beni pubblici (gli enormi possedimenti di Domiziano, inclusi naviglio e mobilia, e fece fondere le sue statue d'oro e d'argento), donando al fisco anche sue proprietà perché fossero alienate, e diede impulso ad alcune opere pubbliche essenziali, come stadi, granai (l'Horrea Nervae era il più grande magazzino dell'Urbe) e acquedotti.

Anche lui fu obiettivo di complotti, tra cui quello di Calpurnio Crasso e del comandante dei pretoriani, Casperio Eliano. In entrambi i casi il mio divino padrone la passò liscia con grande dignità: la prima volta fece sedere i congiurati al suo fianco e passò loro delle spade chiedendo di verificare se fossero affilate, per mostrar che non temeva la morte. Nel secondo caso si scoprì la gola e la offrì Gladi to the Praetorian Guard, which left him in a pragmatic life in exchange for carrying out the murderers of Domitian.
These incidents were proof of what Nerva was fond of saying that is that when his empire had done nothing that would prevent him from giving up the office and return to private life with nothing to fear for his safety. He was so liberal who was allowed to hold me, his humble secretary, in my cozy home, the statues of Brutus, Cassius and Cato the Uticense, the three Republicans for excellence!
But his most important act was the adoption of Marco Ulpius Nerva Trajan. As you will recall the history of the third century Dio Cassius: "So Caesar and Trajan became the latest imperatore, benché vi fossero parenti di Nerva in vita. Ma Nerva non metteva i rapporti familiari al di sopra della salvezza dello stato, né egli fu meno incline ad adottare Traiano perché era un iberico invece che italiano nonostante nessuno straniero avesse fin lì avuto il comando dell'impero; egli credeva nell'abilità dell'uomo piuttosto che nella sua nazionalità». Poco dopo l'adozione, Nerva morì a causa di un attacco di febbre e Tacito, nel suo libro De Agricola descrisse il suo regno coma «l'alba dell'era più felice, quando Nerva unì insieme cose una volta irriconciliabili, il principato e la libertà».

Mi è stato chiesto, dunque, perché Marco Cocceio sia un esempio anche per i vostri giorni e la mia conclusione è stata che nei momenti di passaggio da una riva all'altra, quando il fiume è agitato quanto lo Stige degli inferi, ci vuole soprattutto un bravo traghettatore come Caronte. Ebbene, il vostro sistema politico ed economico è a una svolta epocale: tutti i nodi sembrano venire al pettine in una volta sola, dalle relazioni industriali al federalismo, dal debito pubblico al ruolo dello stato, passando per le pensioni e la scomposizione del quadro politico. Non è una situazione pre-rivoluzionaria, ma certamente seria e tra qualche anno nulla sarà come prima.

Perciò bisogna fare in modo che qualcuno rispettato da tutti o quasi, come il divino Nerva lo era dal Senato e dal popolo, conduca il paese verso nuovi lidi e una governance (come direbbero i Britanni) rinnovata, allo stesso modo in cui egli accompagnò l'impero verso il suo Secolo d'oro, quello che lo storico Gibbon definì l'era dei cinque buoni imperatori in cui l'umanità conobbe un periodo mai fino allora così lungo di pace e prosperità. E questo accadde grazie al principio adottivo, la scelta del migliore per guidare l'impero.

Nerva privilegiò l'"abilità" sul clan o la nazionalità, privatizzò, ridusse le spese e le tasse, svelenì il clima, si seppe adattare alle minacce, riportò a normalità la giustizia, si concentrò sulle opere pubbliche veramente utili e non solo non si arricchì ma donò del suo. Non There would also need a leader in the Italian way today? And I'm not talking about tactics such as a "transitional government" to manage the reform of the electoral law, but a phase of profound change that while driving without a consensus takes place in a context of mutual respect.
ask me: transition to what? I am only a procurator ab epistulis I can not say. What did my wise and divine dominus already there it would be useful, but you have to decide the final outlet. A tip, if you really want, I can give: not adopted as a solution to the policy used, were different times and in today, you know, dolphins are often a bad end.
adenicola@adamsmith.it

15th episode
The above were: Cosimo de 'Medici by Tim Parks (July 25), George Orwell Andrea Romano (July 27), Giacomo Matteotti Sergio Luzzatto (July 28), Rabindranath Tagore by Franco La Cecla (29 July), the Captain Ahab of David Swifts (August 1), Catherine of Siena Alessandro Barbero (August 3), Margaret Thatcher Roberto Perotti (August 4), Themistocles Michele Martines Ainis (August 5), Isaac Artom Franco Debenedetti (August 7), Niccolo Machiavelli Gabriele Pedullà (August 8), Frederick Barbarossa by Franco Cardini (August 11), Rabbi Johanan ben Zakkai Anna Foa (August 12), Simone Weil Elizabeth Rasy (August 14) and St. Francis of Assisi Bruno Forte (August 15), Marco Cocceio Nerva Alessandro De Nicola (August 18, 2010)